I muri in Europa sono e devono restare un ricordo brutto del passato. È sconcertante la richiesta da parte di 12 Stati Europei di alzare muri e recinzioni anti-migranti da finanziare con il bilancio dell’UE. Questo genere di proposte sono indice di un pericoloso imbarbarimento delle politiche europee sulla migrazione e l’asilo.
Barriere e militarizzazione dei confini, anche tra gli Stati membri, sono la chiara dimostrazione della mancanza di volontà politica di risolvere le crisi migratore su basi comuni, di costruire insieme un sistema equilibrato e basato sull’equa ripartizione delle responsabilità e solidarietà tra tutti gli Stati membri.
Nessun muro si è rivelato risolutivo della gestione dei flussi e delle cause da cui hanno origine, anzi sono piuttosto il paravento dietro cui nascondere la propria incapacità e riluttanza nel trovare soluzioni comuni nei confronti degli Stati più esposti a pressioni e delle persone più vulnerabili e bisognose