La Regione Calabria, amministrata dal centrodestra, ha siglato un accordo quadro con il regime cubano che prevede un versamento di 4.700 euro al mese per ogni medico cubano impiegato nella sanità calabrese. Di questi solo 1.200 euro saranno versati direttamente ai medici e ben 3.500 andranno invece nelle casse dello Stato cubano.
Questo è sfruttamento e una chiara violazione di diritti umani. Insieme agli europarlamentari spagnoli Javier Nart, Jordi Cañas e Leopoldo López Gil ho inviato una lettera di protesta al Presidente della Regione Roberto Occhiuto.
I medici cubani, molti dei quali appartenenti alle forze armate e spinti dalle condizioni di povertà in cui vivono nel loro Paese, sono costretti ad arruolarsi in plotoni medici che lavorano poi all’estero sottopagati perché il governo trattiene la quota maggiore del loro stipendio.
In Calabria dovrebbero essere assunti ben 497 medici, una pratica condannata anche dal Parlamento europeo che l’ha definita una forma di schiavitù in alcune risoluzioni del 2021. È gravissimo che Roberto Occhiuto abbia siglato un accordo quadro con l’agenzia governativa cubana a queste condizioni capestro.
La carenza di personale medico e paramedico in Calabria è un’emergenza e da Occhiuto, che è anche Commissario alla Sanità, i cittadini si aspettano soluzioni strutturali e non ‘tappabuchi’ che legalizzano di fatto il caporalato.
Inoltre, anche l’Ordini dei Medici della Calabria ha sollevato dubbi sulla competenza professionale di questo personale. Anziché sfruttare i lavoratori stranieri, il Presidente Occhiuto promuova i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato nella sanità calabrese. I cittadini calabresi non meritano tutto questo.