In Afghanistan oggi c’è una vera e propria emergenza umanitaria e ogni nostro sforzo deve andare verso la protezione di chi rischia la propria vita: non c’è tempo da perdere.
Condivido la posizione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come già con l’avvento della pandemia l’Unione Europea ha dimostrato che si deve essere uniti per ottenere risultati, questa è la strada e non si può tornare indietro. Non si può esprimere grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti e allo stesso tempo negare loro accoglienza.L’atteggiamento di chiusura di alcuni Paesi membri dell’Unione europea non rappresenta la posizione ufficiale delle Istituzioni europee.
La direttiva per la protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati 2001/55/CE è la giusta base legislativa sulla quale organizzare i programmi nazionali di protezione per i rifugiati afghani e va applicata senza indugio. Ben 76 europarlamentari, provenienti da tutto lo spettro politico del Parlamento europeo, hanno confirmato la richiesta in una lettera indirizzata alla Presidente della Commissione europea Ursula, Von der Leyen, all’Alto Rappresentante, Joseph Borrell, e alla Commissaria per gli Affari Interni, Ylva Johansson.
Questa ampia adesione dimostra che al Parlamento europeo è possibile arrivare a una chiara e forte maggioranza in favore dei corridoi umanitari europei. Il Parlamento europeo è pronto a fare la sua parte mettendo al centro solidarietà e responsabilità già a partire dalla prossima plenaria di Settembre, facciano lo stesso i rappresentanti politici di tutti i Paesi membri.