Mentre in Spagna è stato fissato il salario minimo a 1000 euro al mese (per 14 mensilità), con un aumento di 35 euro rispetto a quello del 2021 e in Germania si lavora per portarlo a 12 euro all’ora, in Italia i lavoratori guadagnano meno di 30 anni fa.Sono ben 21 gli Stati membri dell’Europa a prevedere un salario minimo nazionale. Il Lussemburgo è il primo paese Ue per importo mensile del salario minimo (oltre 2mila euro), seguito da Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Germania e Francia.
Il nostro Paese, infatti, è fra quelli sprovvisti di una normativa sul salario minimo, insieme a Svezia, Finlandia, Danimarca, Austria e in parte Cipro.Questa misura è necessaria e urgente. In Italia vi sono lavoratori costretti a lavorare a 5 euro l’ora o addirittura 3 euro e mezzo l’ora eppure l’11 novembre 2021, il Parlamento europeo ha votato a maggioranza una nuova direttiva per l’introduzione in tutta l’Unione del salario minimo, insomma ce lo dice l’Europa anche questa volta ma non la si ascolta.
Il Movimento 5 stelle aveva avanzato una proposta di legge, a prima firma Nunzia Catalfo, che fissa la soglia dei 9 euro lordi l’ora, l’iter per la discussione è fermo ma tale aumento, come evidenziato dallo stesso presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, permetterebbe aumenti retributivi per quattro milioni di lavoratori.
La forte crisi economica e sociale post pandemica impone, senza ulteriori rinvii l’introduzione del salario minimo anche in Italia. Tutte le forze politiche collaborino in Parlamento per tutelare i nostri lavoratori e per garantirgli una retribuzione adeguata e dignitosa.