Nel giorno della festa dei lavoratori, il Cdm abolisce una misura di giustizia sociale come il reddito di cittadinanza per dar vita all’assegno di inclusione.
350 euro al mese per 12 mesi.
Una cifra al di sotto della soglia di povertà assoluta. Basti considerare che per l’Istat una famiglia composta da 2 persone, tra i 18 e 59 anni, che vive in una città del Sud è da considerare una famiglia assolutamente povera se sostiene una spesa mensile per consumi pari o inferiore 909,41 euro.
Questa non è inclusione ma relegare ai margini della società chi invece avrebbe bisogno di un reddito dignitoso che gli permetta, contemporaneamente, di vivere e reinserirsi, se possibile, nel mercato del lavoro.