“La gestione dei flussi migratori continua ad essere un problema che non troverà una definitiva soluzione con operazione varie, italiane o europee che siano. Bisognerebbe intervenire alla radice, nei Paesi di origine o di transito, al fine di evitare che i migranti rischino la propria vita pur di fuggire da conflitti interni o da persecuzioni. Fin quando questo non avverrà ci ritroveremo con pressioni alle frontiere e a gestire un sistema di accoglienza destinato a subire momenti di collasso, criticità e speculazione, considerato anche l’impegno di risorse, mezzi e uomini.
Questa materia è regolata anche da un corpus di norme di derivazione europea come il Regolamento di Dublino, il cui principio fondamentale è che la responsabilità di una domanda di asilo ricade principalmente sullo Stato europeo che ha svolto il ruolo maggiore relativamente all’ingresso o al soggiorno del richiedente nell’Unione Europea. Ciò va ad aggravare carichi di lavoro con conseguenti allungamenti temporali delle procedure burocratiche, incidendo sulle condizioni dei migranti in attesa nei centri a loro destinati. Attualmente l’Italia, anche per posizione geografica, è il Paese che subisce il flusso migratorio maggiore verso l’Europa, ritrovandosi inevitabilmente sola a fronteggiare elevati numeri di migranti per motivi economici o perseguitati per diverse ragioni. Solidarietà e cooperazione degli Stati membri dell’Unione europea, prevista dai Trattati, rimane spesso una dichiarazione di intenti. Una delle proposte da avanzare potrebbe essere quella di istituire dei corridoi umanitari, offrendo in tal modo soluzione legale ai richiedenti asilo in Europa: in tal modo si creerebbero le condizioni per una migliore gestione dei flussi migratori, evitando da un lato il traffico di esseri umani sui barconi nel Mediterraneo, offrendo un’accoglienza più rispettosa dei fondamentali diritti umani e permettendo a coloro che ne hanno i requisiti di raggiungere direttamente la destinazione ambita; dall’altro lato, si alleggerirebbero le situazioni di emergenza dovute alla pressione sui confini di quei paesi, come l’Italia, che rappresentano le porte dell’Europa.
La prossima settimana chiederemo di poter effettuare un intervento in aula per richiedere la revisione del trattato di Dublino mentre lavoreremo ad una mozione con risoluzione, di fatto una indicazione del parlamento nei Confronti del Consiglio e della commissione, in cui chiederemo che il Problema immigrazione venga di fatto gestito dall’intera Unione europea e non solo dagli stati frontalieri. Assurdo infatti che sia lo Stato che riceve gli immigrati a doverne sopportare (anche i termini economici) la gestione. Riteniamo che l’immigrazione debba essere gestita da tutti gli stati dell’Unione e non solo dagli stati che hanno le loro frontiere affacciate sul Mediterraneo. Nel frattempo abbiamo già presentato un’interrogazione, che riportiamo integralmene:
“Secondo l’UNHCR dall’inizio dell’anno sono circa 125000 gli immigrati arrivati via mare in Europa, di cui ben 110 mila in Italia, circa il doppio del 2013. La Sicilia rimane la meta principale di approdo. Dall’inizio del 2014 circa 1900 persone sono morte nel Mediterraneo cercando di raggiungere l’Europa.
Il Viminale ultimamente ha autorizzato la chiusura di alcuni centri di accoglienza già al collasso. L’operazione Tritone non sostituirà l’operazione italiana Mare Nostrum lasciando le azioni di ricerca, salvataggio ed accoglienza scoperte limitandosi infatti ad una azione di controllo delle frontiere.
– Non ritiene la Commissione di essere in presenza di una violazione dell’art. 80 del TFUE e dell’art. 18 della Carta europea dei Diritti Fondamentali?
– Data la grave situazione del confine sud dell’Europa e visti i dati dei flussi migratori verso l’Unione Europea dall’Africa in costante aumento nei prossimi 15 anni, non ritiene sia più corretto spostare la sede di Frontex in Sicilia piuttosto che tenerla a Varsavia?
– È intenzione della Commissione promuovere la rinegoziazione della convenzione di Dublino III, al fine di garantire un equo meccanismo di ripartizione dei compiti e dei flussi migratori che permetta all’Italia di ricevere un aiuto sostanziale e di fornire un’accoglienza adeguata?”
I Portavoce M5S al Parlamento Europeo