Eccoci alla fine della spiegazione della proposta della Commissione Europea in materia di richiesta di asilo e degli emendamenti che abbiamo presentato come gruppo politico: a beneficio della trasparenza e del libero e allargato accesso alle informazioni corrette per tutti
Siamo arrivati alla fine della spiegazione della proposta della Commissione Europea di Regolamento per una procedura comune in materia di protezione internazionale e dei principali emendamenti che, come gruppo politico, abbiamo presentato per migliorarla.
Alcuni emendamenti sono diretti a rafforzare la tutela delle categorie particolarmente vulnerabili, come quella dei minori non accompagnati. Per quanto riguarda la valutazione dell´etá del richiedente asilo, abbiamo infatti previsto la possibilità di effettuare valutazioni psicosociali specifiche da parte di professionisti qualificati per risalire alla corretta età del richiedente e di lasciare la visita medica come misura di ultima istanza. Abbiamo richiesto anche che i documenti della visita vengano inclusi nel dossier del richiedente e che il minore non accompagnato possa essere informato sempre in modo chiaro e con una lingua a lui comprensibile. Altri emendamenti riguardano la modifica di alcuni termini, estesi a quindici giorni, come quello entro cui presentare la domanda di protezione internazionale, anche a nome del coniuge o del partner o del minore.
Abbiamo ritenuto giusto che l’ autorità accertante possa respingere la domanda ricorrendo i casi di rinuncia implicita alla domanda di asilo (es.: la domanda non viene presentata nei modi e nei tempi stabiliti; il richiedente si rifiuta di collaborare, il richiedente non compare al colloquio o ha cambiato residenza senza darne informazioni o ha violato più volte gli obblighi imposti).
Abbiamo inserito la possibilità, per l’autorità accertante, di accelerare l’ esame della domanda se ricorre la provenienza del richiedente da un primo Paese di asilo o un Paese terzo sicuro, nel caso in cui sia palese che il richiedente non vi sarà ammesso o riammesso. Abbiamo inserito inoltre la previsione che la procedura accelerata possa applicarsi in presenza di una domanda verosimilmente fondata. In considerazione delle particolari garanzie procedurali di cui necessitano i minori, riteniamo che ad essi non debba applicarsi la procedura di frontiera, pertanto abbiamo chiesto la soppressione delle parti della proposta che prevedevano il contrario.
Con questi post abbiamo voluto far comprendere meglio il lavoro che stiamo portando avanti all’interno della commissione LIBE (Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni) del Parlamento Europeo, per quanto riguarda la proposta di regolamento che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale.
Dopo la fase di presentazione degli emendamenti, ci sarà quella delle votazioni. Il 30 maggio è avvenuto l’esame del progetto di relazione in Commissione LIBE. Dagli emendamenti presentati dai diversi gruppi politici si ricaveranno i testi dei compromessi. Dopo la prima votazione del testo del progetto di relazione in Commissione Libe, si avrà la base per negoziare il testo finale in fase di trilogo (fase in cui parteciperanno Parlamento, Commissione Europea e Consiglio). Il testo che uscirà dal trilogo verrà poi adottato dal Parlamento e dal Consiglio.
Dunque, siamo ancora nelle prime fasi del percorso che si concluderà con l’adozione di un regolamento che entrerà a far parte degli ordinamenti giuridici degli Stati Membri dell’Unione europea e che esplicherà i suoi effetti soprattutto in quegli Stati, come l’Italia, sottoposti a consistenti flussi migratori.